martedì 15 dicembre 2009

Quel gran pezzo duomo

Ero con la testa china nel water, forse per la febbre o forse perché da Porta a Porta rimbombava in casa il monito di Cota (Deputato della Lega) che invitava ad “abbassare i toni dello scontro politico”.
Nel mentre mi lascio accarezzare dal pensiero di Hugo Stiglitz (1) alle prese con un Borghezio di questi, mi arriva un sms di mio fratello: “E se Berlusconi domani dovesse perdonare Tartaglia dicendo ‘non sanno quello che fanno’…?”.
Plasil, notte ugualmente agitata dal fantasma di Capezzone. Stamane breve scorsa ai quotidiani ed ecco qua:



Silvio Berlusconi "ha già perdonato" il suo aggressore. "Non mi stupirei che chiedesse di incontrarlo". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera don Luigi Verzé, fondatore dell'ospedale San Raffaele di Milano, dove è ricoverato il premier. Secondo don Verzé "questo episodio è anche un monito. Il segno che è davvero il tempo di cambiare la Costituzione (5)". "Quanto è accaduto è frutto di un'assoluta mancanza di cultura. - sostiene - Di rispetto. Di conoscenza dell'altro. Berlusconi mi ha detto: 'Perché a me? Perché mi odiano tanto, al punto da volermi ammazzare? Io voglio il bene del Paese, il bene di tutti. Tu don Luigi lo sai che è così. Perché non se ne rendono conto?". "Io conosco bene Berlusconi - aggiunge - È un uomo di fiducia e di fede. Conosce il vero insegnamento di Gesù: 'Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi'. Berlusconi ama tutti, anche i suoi nemici. È incapace di pensieri o parole cattivi". (2)

Sarebbe ridondante ricordare a tutti che Silvio Berlusconi è uno “con le palle”. Avesse potuto, il nostro Premier avrebbe tralasciato il Bonn ton e avrebbe ricambiato il Tartaglia, perché “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti degli apostoli, 20, 35). Il fatto è che certe volte in politica, con le telecamere a portata di mano, è meglio “porgere l’altra guancia” (dal Vangelo secondo Luca 6,27-38) in favore d’obbiettivo. Aveva appena finito di catechizzare i suoi fedeli in piazza: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (dal Vangelo secondo Giovanni 8, 31-32). E se non lo farà la verità ci penserà una legge, magari. Poi è arrivato quel colpo della Madunina.

Ora, pensate alla situazione: provate voi a farvi dare una miniatura di qualsivoglia cattedrale in bocca, e andate al Cardarelli: vi fanno una Tac? Vi ricoverano? O vi mandano a casa con tanti saluti e qualche bel virus nuovo di pacca?

No, a lui è andata così: s’è liberato a forza delle guardie del corpo e s’è fatto immortalare sgommato del sangue del giusto. Il sangue del Cristo politico. Poi l’hanno ricoverato al San Raffaele. Il povero Premier ha provato vanamente a calmare il suo dottore preso dall’ansia dell’emergenza: “Perché guardi la Spatuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la Spatuzza dall'occhio del tuo fratello’” (dal Vangelo secondo Marco 6,41–42). Il dottore gli ha ovviamente fatto una Tac, e per precauzione non l’ha ancora dimesso. Sono un paio di giorni che si nutre “con fatica” e non comprende “il perché di tanto odio”… (3)

Bersani, il leader dell’opposizione, s’é ovviamente precipitato al capezzale, perché una volta il Silvio gli disse: “Beato colui che non si scandalizza di me” (dal Vangelo secondo Matteo 11,2–6). Bersani non si scandalizza più. Anzi, quando Berlusconi ha arringato in Europa contro i poteri istituzionali italiani, in patria gli hanno solo opposto un “spieghi il senso delle sue parole”. Che altro deve dire per farsi capire: “Siete tutti degli stronzi”? Non comprenderebbero, non lo fecero nemmeno quando definì “coglioni” (aprile 2006) gli elettori di sinistra.

Per questo oggi un uomo di 70 anni colpito con violenza (cosa che dà fastidio a tutti, a tutti, sia chiaro) diventa un martire a reti unificate. E scatena miracoli a palate: non ultima la Lega che accusa la sinistra di istigare all’odio.



Dicono che l’Opposizione ha demonizzato Berlusconi, e chissà a quale cerimonia celtica era Cota quando Calderoni si pronunciò in materia: “Il cristiano che vota a sinistra si schiera dalla parte del peccato e del demonio” (4). Sono le capriole della giustizia divina: “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (dal Vangelo secondo Matteo 5,3-12). L’ha detto Silvio… o no?
Picci
PS: Siamo in attesa della diretta a reti unificate della messa di mezzanotte di Natale in cui Silvio perdonerà il peccatore.
(5) Se qualcuno riesce a vedere un nesso logico tra uno psicolabile che lancia un Duomo in faccia al premier e l’esigenza di cambiare la Costituzione, è gentilmente pregato di rivelarmelo, perchè io mi sto scervellando da stamattina e con tutta la buona volontà non ci sono ancora riuscito. (A.Gilioli) - http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/12/15/fasten-your-seat-belts/

1 commento:

  1. Ottima la Penna del buon Pic ed ottimo il contenuto, fossi la Gelimini gli fare una pagella con i contro c..., ma per fortuna sono solo un misero avvocaticchio peraltro con la maledetta abitudine di far uscire le parole, senza prima averci pensato su troppo...
    Io questo fatto che la violenza vada condannata sempre e cmq non la capisco, e non perchè io sia un violento, ma per la semplice ragione che anche nel prendere queste posizioni, ci vuole coerenza. Per quale motivo si possono pestare lo studente, l'immigrato, il ragazzino, l'operaio, l'avvocato, il carpentiere, si possono mandare 100 militare al giorno a giocare ai power ranger, senza che nessuno si scandalizzi più di tanto e poi, se un uomo, pazzo o no, tira una statuetta, non una pistolettata, ma una merda di stauetta di quella merda di Duomo, succede il fini mondo.
    O si condanna tutto, o niente.
    Ad ogni modo se domani esco di casa e picchio a sangue il lavavetri che mi spacca le palle per pulirmi il parabrezza del motorino, dite pure che la colpa è di Borghezio e che io non c'entro niente.

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